La pallavolo femminile ha un limite netto rispetto a quella maschile, un limite che esiste in tutti gli sport: quello atletico.
In pallavolo si traduce in 40 cm in più di salto, 15 km/h in più di velocità della palla attaccata o battuta e questo a vantaggio dello spettacolo chiaramente. Rispetto alla rete (2,43 m), un salto di un attaccante di alto livello la supera almeno di un metro, mentre le atlete più brave di 80 cm (considerate che la loro rete è 2,24 m).
Anche nella velocità di costruzione. I palleggiatori, perchè muscolarmente superiori alle palleggiatrici, possono conferire alla palla una velocità nettamente superiore a quella di una palleggiatrice, anche questo a vantaggio dello spettacolo. Mentre invece la differenza dello spostamento a muro in conseguenza dell'alzata non è così netta.
Quindi le differenze maggiori si denotano in fase di battuta, attacco e nel fondamentale del palleggio. La difficoltà dei difensori maschi non è maggiore di quella delle femmine perchè è vero che difendono/ricevono palloni più veloci, ma è proporzionata ai loro allenamenti e nel confronto non si nota.
Esiste anche una tecnica difensiva che le ragazze non possono eseguire per un chiaro ostacolo anatomico. I ragazzi, tuffandosi mano a terra per recuperare un colpo a parabola corta, atterrano sul petto e se lo facesse una ragazza rischierebbe chiaramente danni al seno.